Apprendiamo tardi di uno splendido commento scritto dal M° Nicola Barreca al termine della prima edizione di Castelbuono Classica. Un grande successo – di cui lo stesso Nicola è stato co-protagonista in più ruoli – che rischiava di passare senza raccogliere in questo sito meritate parole di apprezzamento. Il che (anche per i rapporti del direttore del blog con alcuni esponenti dello staff organizzativo) sarebbe stato imperdonabile… Rimediamo citando Nicola e allegando alcune splendide foto gentilmente concesse da Francesca Cicala.

Così, all’improvviso, succede: ti ritrovi nella piazza del Castello dalla quale il tuo paese prende il nome, e ti ci ritrovi catapultato dentro ad un’orchestra sinfonica. E non sai neanche tu come, esattamente, ci sia finita quell’orchestra lì. Sai solo che sei felice, molto felice, perché c’è una piazza piena di gente che ha pagato (sì, sì… ha pagato!) per ascoltare la musica di Sollima, di Tchaikovsky e di Gershwin e perché tu, dopo 20 anni in giro per l’Europa, finalmente con un orchestra sinfonica riesci a suonarci in quella piazza dove musicalmente sei nato. E questa felicità la condividi con i tuoi amici ‘musicali’ di sempre (Enzo Toscano, Cettina Di Pasquale, Fabio Piro, Michele Mazzola, Aldo Castiglia) che in quella piazza con te ci hanno suonato e ci continueranno a suonare anche e sopratutto (che male c’è?) per andare dietro ad una processione perché, in fin dei conti, le proprie radici non bisogna ‘mai’ dimenticarle, non foss’altro che per un atto di umiltà. E vedi la tua felicità e soddisfazione riflesse nei loro occhi perché sai che, come e più di te, stanno provando le stesse emozioni. E vorresti ringraziarli, ma sai che con loro non ce n’è bisogno, perchè loro, con un semplice sguardo, sanno già tutto. Ed allora guardi ai tuoi lati e da una parte ti ritrovi Giuseppe Occorso con il quale hai cominciato a fare le prime note 25 anni fa, e lui sì che lo vuoi ringraziare, anche e sopratutto perché sarebbe capace di farti ridere perfino nel giorno del tuo funerale (in qualche modo so che ci riuscirà…). E guardi dall’altra parte e scopri uno splendido Giovanni Re che non sbaglia né una nota né un’entrata, almeno che, come si dice in Svezia, ‘un ci spari…’. Però vorresti ringraziare sul serio molte più persone. Ed allora pensi ai due pazzi e visionari (d’altronde, se non fossero pazzi non sarebbero visionari) che di Castelbuono Classica sono e saranno le colonne portanti anche nel futuro: Myriam Spallino e Nicola Mogavero. Loro sì che si meritano un applauso in più degli altri ed il mio più profondo ringraziamento. Mai vista una coppia così affiatata e competente (e 4 paesi per il mondo diciamo che li ho girati…). E pur così bravi, sanno che senza la saggezza (umana e musicale) e l’altruismo (umano e musicale) di Davide Leone e Michele Gerardi tutto sarebbe stato più difficile, se non impossibile. E chissà quanti dimentico (come i ragazzi e le ragazze che ogni sera hanno svolto quasi tutte le mansioni per permettere che la magia si realizzasse). E così, all’improvviso, scopri che il Maestro Francesco Manara mangia una pizza con la sua famiglia come tutti gli esseri umani normali di questo mondo quando, di ‘umanamente’ normale, lui sembrava avere ben poco qualche minuto prima mentre eseguiva il concerto per violino e orchestra di Tchaikovsky (d’altronde, la sera prima, qualche dubbio avrei pur dovuto averlo dopo aver visto Steven e Misa Mead sedersi accanto a noi a cena dopo averci letteralmente ubriacato di ‘bellezza’ musicale con il loro euphonium). E poi ripensi a quel mistero della musica che ha il nome di Andrea Gasperin: te lo ritrovi davanti per appena 5-6 ore (manco 2 prove complete) e riesce a mettere su un concerto di 70 minuti con un’orchestra che non s’era mai vista prima con una qualità tale che pensi: ma come ‘cavolfiore’ ha fatto??? (questo lo direbbero a Belluno, suo luogo natio, in Sicilia non metteremmo il ‘cavolfiore’ nella domanda ma ben altro…) E insomma, detto in altri termini: molti si fregiano del titolo di maestro senza alcun merito ma questo che hai avuto la fortuna di avere davanti, beh, questo sì che è un Maestro… E poi l’orchestra, sì, l’orchestra: quasi 50 sconosciuti che creano una serata magica (Alessio Pianelli e Francesco Biscari su tutti) e ti viene da pensare che, se fossimo in Germania, di questa realtà se ne farebbe un’orchestra stabile (o quasi). Ma non siamo in Germania, siamo in Italia (ed in Sicilia), e qui si lotta, ogni giorno, per sopravvivere (sopratutto con la cultura). Poi però, a volte, così all’improvviso, avviene un piccolo miracolo e la magia e la bellezza inondano uno spicchio di questa strana isola. E di bellezza, in questo mondo pieno di tanta ‘bruttezza’ e di sofferenza, se ne sente realmente il bisogno. Ancora una volta, orgoglioso di essere di Castelbuono, faccio un ultimo ringraziamento, semplicemente, alla Musica.

Nicola Barreca

 

© photo: Francesca Cicala