«A singolar tenzone!»

Duelli tra musiche e parole sul paladino Orlando

Mimmo Cuticchio è considerato oggi il maestro del Cunto: puparo, costruttore, attore. I pupi sono arte di famiglia: Mimmo è infatti figlio del puparo Giacomo Cuticchio, che negli anni Cinquanta girovagava in Sicilia con un teatrino mobile a bordo di un camion. Cuticchio nel ­1973 apre a Palermo il Teatro dei Pupi Santa Rosalia, e nel 1977 fonda l’associazio­ne “Figli d’Arte Cuticchio”, che si prefigge di salvaguardare l’arte dell’Opera dei Pupi. Con lui lavora il figlio Giacomo, che ha scelto di dedicarsi alle musiche. Come attore, Mimmo Cuticchio è apparso nel film “Il padrino – Parte III” di Francis Ford Coppola e in “Prove per una tragedia siciliana” di John Turturro. Nel 2015 la collezione di pupi siciliani iniziata dal padre è stata acquisita dalla Fondazione Sicilia, ed è ora esposta a Palazzo Branciforte.

La compagnia diretta da Mimmo Cuticchio salda tre principali linguaggi della comunicazione teatrale: il recupero delle tecniche tradizionali dei pupi e del cunto, la ricerca e la sperimentazione. Oltre all’attività di produzione, il gruppo Figli d’Arte Cuticchio promuove e organizza mostre, rassegne e dal 1985 un festival teatrale dedicato al teatro di figura e alla narrazione intitolato La Macchina dei Sogni.

Nel 1997 Mimmo Cuticchio apre i battenti del suo laboratorio e realizza la prima Scuola per pupari e cuntisti con l’obiettivo di garantire un futuro al teatro dei pupi ed al cunto.

Il 18 maggio 2001 l’UNESCO riconosce l’opera dei pupi “patrimonio immateriale dell’umanità”.

Nel 2013, con un decreto, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Direzione Generale per gli Archivi Servizio II Tutela e conservazione del patrimonio archivistico, ha dichiarato l’archivio cartaceo dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio di interesse storico.